Borragine (Borago officinalis L.)

Borragine (Borago officinalis L.)

Descrizione

Pianta annuale o perenne con fusto eretto, foglia palminervia con 5 lobi e margine seghettato irregolarmente. I fiori sono riuniti all’ascella delle foglie, di colore rosaceo, con petali bilobati. Il frutto è un poliachenio circolare. La droga è data dai fiori (Malvae flos) e dalle foglie (Malvae folia F.U.XI) che sono ricchi di mucillaggini, usati per le loro proprietà emollienti e bechiche nelle forme catarrali delle prime vie bronchiali. Viene utilizzata anche come antinfiammatorio. La malva può essere assunta sotto forma di verdura contro la stipsi, come infuso per idratare e ammorbidire l’intestino e per regolarne le funzioni grazie alla sua azione lassativa, questo grazie alle proprietà delle mucillaggini di rigonfiare l’intestino, stimolandone la contrazione e quindi agevolandone lo svuotamento.

L’olio di Borragine deriva dall’omonima pianta, scientificamente nota come Borrago officinalis, pianta originaria del sud Europa che attualmente cresce in tutta Europa, nord America e nord Africa. Si ricava dai semi tramite spremitura a freddo.

L’etimologia è incerta: il nome secondo alcuni deriva dal latino borra (tessuto di lana ruvida) a causa della peluria che ricopre le foglie, secondo altri dall’arabo abu araq (padre del sudore) a sua volta di derivazione latina (borrago) per le proprietà sudorifere della pianta.

Gli antichi fitoterapeuti, che basavano i loro rimedi curativi sulle proprietà delle varie piante a loro disposizione, consigliavano i fiori di borragine in presenza di malattie che producevano febbre, proprio per il loro riconosciuto effetto sudorifero e depurativo.

Plinio e Dioscoride concordavano nell’affermare che una tazza di vino caldo con qualche foglia tritata di Borragine rappresentava un ottimo rimedio per combattere la malinconia.

Le foglie giovani vengono utilizzate in cucina, solitamente cotte per eliminare la peluria che le ricopre, in molti piatti regionali come minestroni, ravioli e pansoti liguri (o pansotti, tortelli tipici preparati con la sfoglia all’uovo), torte e frittate. I fiori e le foglie vengono consumati come frittelle (passati in pastella e poi fritti) o, in moderata quantità, anche crudi in insalata.

I fiori, di colore azzurro, vengono usati come coloranti alimentari (anche per colorare l’aceto) e per decorare piatti nelle occasioni speciali. Conservati in cubetti congelati, si utilizzano come decorazioni nelle bevande estive. Sono prede ambite delle api per la loro notevole quantità di nettare.