Pungitopo (Ruscus Aculeatus L.)

Pungitopo (Ruscus Aculeatus L.)

Rusco


Descrizione

Ruscus aculeatos: forse non tutti sanno che è il vero nome di una pianta molto utilizzata in fitoterapia ma anche a scopo ornamentale vista la sua lunga storia e le importanti tradizioni a essa legate.

Stiamo parlando del pungitopo che con le sue bacche rosse, potrebbe far pensare subito al Natale, ai ricchi centrotavola che vengono confezionati per l’occasione o ai rami che si ritrovano appesi sotto gli archi o nelle porte di ingresso. Le bacche rosse, infatti, sono un simbolo del periodo natalizio, un augurio di prosperità e fecondità per l’anno che sta per iniziare.

Il nome pungitopo pare derivi da un’antica tradizione italiana: quella di mettere i suoi rami vicino alle scorte di pannocchie di granoturco, esposte all’aria per essiccare, in modo da evitare che i topi le mangiassero.

Vi sono anche altri racconti che la storia ci consegna legati agli aculei del pungitopo: si narra che questa pianta venisse sempre evitata per la sua particolare capacità di pungere, proprio in uno di questi momenti di solitudine si accorse che un lupo attendeva il momento più propizio per azzannare tre leprotti, per evitarlo punse un topolino di passaggio chiedendogli di avvertire i tre leprotti e di accompagnarli da lui: i suoi tanto temuti aculei li avrebbero protetti dall’intenzione del lupo… e proprio così andarono le cose: il lupo provò più volte a prendere i tre leprotti, che seguirono le indicazioni del topolino e si nascosero tra i rami del pungitopo ma, non riuscendoci, se ne andò ferito e arrabbiato.

Il giorno dopo, gli aculei lasciarono il posto a delle bellissime bacche rosse e la pianta iniziò a essere chiamata pungitopo.

Il pungitopo negli anni ha trovato impieghi anche molto più concreti: i rami, legati assieme, venivano utilizzati come scope per spazzare le strade o per pulire le canne fumarie dalla fuliggine.

La medicina popolare, fin dall’epoca romana, gli riconosce proprietà diuretiche utilizzando, principalmente, radice e rizoma.

Oltre a tannini, resine, sali minerali, oli essenziali e altri componenti in quantità e importanza minori, ci sono ruscogenina, neoruscogenina (saponine steroliche), rutina (glicoside flavonoico): importanti per l’attività fitoterapica della pianta.

L’azione vasocostrittrice a livello della parete dei vasi permette di andare ad agire a livello dei disturbi circolatori, in particolare sull’insufficienza veno-linfatica: flebiti, varici e stasi venose, gonfiori, pesantezza alle gambe e crampi ai polpacci.

In terapia il Pungitopo viene spesso associato ad altre piante a tropismo vascolare come Meliloto, Ippocastano e Vite rossa.